Due incroci cruciali per la viabilità rodigina che necessitano di soluzioni concrete affinché la viabilità possa essere scorrevole e nel pieno della sicurezza sono quelli su cui si concentra Vincenzo Cappellini presidente del comitato Pro – Rovigo che ha deciso di ricordare per puntate le criticità della città in tema viabilità. Si tratta dell’incrocio stradale della provinciale proveniente da Adria e l’incrocio semaforico sulla tangenziale Est di Rovigo, direzione Ferrara
Rovigo - Continua il focus di Vincenzo Cappellini, avvocato rodigino, e presidente del comitato Pro – Rovigo, sulle criticità della città in tema viabilità. Dopo aver affrontato il caso del Passante Nord e del ponte sull’Adige tra Boara Polesine e Boara Pisani (LEGGI ARTICOLO), ora l'avvocato Cappellini si sofferma su due incroci importanti per la viabilità in due zone particolari di Rovigo: il primo è l’incrocio stradale della provinciale proveniente da Adria e con diramazione per Sarzano, Buso e Rovigo ed il secondo invece l’incrocio semaforico sulla tangenziale Est di Rovigo, direzione Ferrara e riguardante le frazioni di Borsea e Grignano.
Per quanto riguarda l’incrocio stradale della provinciale proveniente da Adria Cappellini ricorda come “anche per questa ben datata criticità stradale, alcune settimane addietro, l’assessore Antonio Saccardin ha annunciato la probabilità della realizzazione in tempi brevi di una rotatoria. - afferma - Abitando in prossimità del suddetto incrocio annoto come siano decenni che questa situazione si protrae. Sempre tante parole, ma pochi fatti. Per risolvere tale problematica, quale suggerimento concreto e coerente con l’indirizzo realistico che ho dato a questo mio intervento, riporto integralmente quanto ebbi a scrivere in data 30 settembre 2016 al sindaco di Rovigo, nonché all’amministrazione comunale sotto l’oggetto ‘segnalazione di pericolosità all’incrocio Rovigo – Buso – Adria – Sarzano : proposta a rimedio’. Avviene che i veicoli provenienti da Adria e diretti a Rovigo, arrivando all’incrocio alla sostenuta velocità di 70 Km/h, ma in pratica anche oltre, mettono in crisi la ripartenza delle altre auto provenienti da via dei Mille di Sarzano, le quali sono ferme allo stop in attesa di riavviarsi. Il codice della strada, se non vado errato, prevede genericamente che in prossimità di un incrocio la velocità degli autoveicoli debba scendere a livelli di sicurezza, ma, in questo caso, ciò non avviene. Per rimediare il tutto, basterebbe, ad avviso dello scrivente, che sulla provinciale Adria ed in direzione Rovigo, circa 150/200 metri prima della vecchia Casa cantoniera, venisse apposto il segnale con il limite di 50 Km/h od ancor meglio 30 Km/h per l’ultimo tratto. Un miglioramento che richiederebbe, senza computi particolari, una spesa molto contenuta”.
Cappellini però fa presente come questo suo economicissimo suggerimento sia stato ignorato del tutto ed oggi siamo sempre al punto di partenza: “No, così non ritengo vada proprio bene assessore competente alla viabilità di Rovigo e non mi si venga a dire che al nostro Comune mancano 1000/2000 euro da spendere per apporre un paio di indicatori di riduzione della velocità, come peraltro già esistenti in direzione Rovigo, dopo circa 150 metri dall’incrocio in argomento”.
Sull’incrocio sulla tangenziale Est di Rovigo in direzione Ferrara e riguardante le frazioni di Borsea e Grignano Cappellini ritiene che “l’impianto semaforico sia il punto più critico della nostra viabilità cittadina. Soprattutto nelle ore di punta si incolonnano decine e decine di automezzi, grandi e piccoli, pesanti o leggeri, con tempi di attesa veramente incredibili.
Considerato che non c’è la possibilità di disporre dei 18 milioni che occorrerebbero per un cavalcavia, il problema sarebbe ben ovviabile anche con una rotatoria che potrebbe concretizzarsi in due diverse forme e dimensioni. O una rotatoria rotonda con diametro esterno di mt. 48 ed interno di mt. 24 o una rotatoria ovale con dimensioni esterne di mt. 58 ed interne di mt. 48. Ovviamente la rotatoria ovale sarebbe preferibile. Considerato inoltre che non si dovrebbero realizzare opere ingegneristiche di particolare onerosità, né effettuare significativi espropri di suolo privato edificato, l’onere complessivo, di massima, dovrebbe essere contenuto entro i 650mila euro, oltre Iva al 22%. Per quanto riguarda le critiche ed i rilievi avversi alle soluzioni rotatorie, solitamente formulati dall’Anas, (la quale per contro sembra richieda incroci solo con cavalcavia o sottopassi), considerato che le risorse economiche pubbliche sono un punto cruciale ed insuperabile, i dirigenti/funzionari del citato ente statale dovrebbero ben comprendere che un conto è un impianto semaforico, ben altro una rotatoria.
Basta infatti sostare all’attuale incrocio anche solo per qualche minuto per vedere il molto tempo che va impiegato per consentire la lenta ripartenza degli autotreni e soprattutto di quelli a pieno carico. Tempo che, in questo caso, provoca un costoso disagio ai frequentatori dell’importante area commerciale che, per le sue dimensioni, da molti viene addirittura denominata “Rovigo Due”. Anche una rotatoria, per superare tale inammissibile handicap, sarebbe pertanto ben sufficiente e l’Anas, tenendo i piedi per terra e cioè nel reale, non dovrebbe insistere ancora nella sua posizione avversa”.
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